domenica 9 dicembre 2012

Oltre i pollici: appunti on the go dal seminario di videogame education!

La mattinata è cominciata con una spolverata di neve su Firenze e le operazioni di montaggio di tutti i "marchingegni" di Max Andreoletti e Anna Ragosta, nel frattempo una tavolata piena di libri invitava i presenti a consultare e sfogliare una serie di pubblicazioni italiane sui videogiochi: e così abbiamo scoperto che siamo tra i primi al mondo per gli aspetti di analisi (semiotica) dei videogiochi!

Ma cominciamo a giocare: partiamo da Crayon Physics Deluxe, un videogioco pensato per bambini di 4-5 anni, per farli riflettere sulle dure leggi della fisica. Ai comandi ci alterniamo e mentre qualcuno entra dentro al "cerchio magico", gli altri osservano e commentano le loro strategie, i ruoli, le distanze tra i corpi ed il linguaggio che usano...
Complichiamo la situazione: 2 giocatori sperimentano un livello un po' più difficile, mentre il terzo giocatore è fuori dall'aula, quando lui rientra, gli altri devono spiegargli come risolvere lo schema, prima che lo possa vedere. L'esercizio serve a riflettere su come ci si pone davanti a un problema: riuscirà a risolverlo seguendo solo le indicazioni dei compagni? Spesso si cade nella tentazione di fornire la soluzione, senza aver prima descritto lo spazio!
Giocando e risolvendo gli schemi esauriamo il gioco? No, se abbiamo un po' di creatività possiamo andare alla ricerca di soluzioni creative, illogiche, che sovvertono lo schema e danno al giocatore la possibilità di appropriar si del gioco come vuole lui...

E prima della pausa, diamo i numeri! I rapporti sul mercato dei videogiochi vengono pubblicati annualmente da AESVI per l'Italia, da ISFE e ESA a livello mondiale.
In Italia, il PC game sta sparendo -16%, cala hardware dedicato (play station, Wii) -11,7% mentre console game tiene con -2,8% e un fatturato di 566 milioni di € su un totale di 993 milioni di euro: i produttori stanno esplorando il settore dei dispositivi mobili, producono giochi per tablet e smartphone. Siamo consumatori di videogiochi (quarto posto in Europa), ma non produttori: questo significa che non ci sono giochi plasmati sulla nostra visione del gioco e della realtà!

Dopo la pausa si cambia corredo tecnologico e si passa alle console con interazione corporea delle diverse case di produzione: Wii, Wii U (uscita il 30 novembre) e Kinect Xbox 360. Fino alla fine degli anni 90 la nostra esperienza corporea dei videogiochi era limitata alla mano sul joystick. Nel 2003-2004 la casa Nintendo, finita in posizione di retrovia rispetto alla Sony con Play Station (150 milioni di pezzi venduti) e intimorita dall'ingresso sul mercato di Microsoft con la Xbox, pensa a innovare il settore: decidono di ripensare l'esperienza ludica con l'introduzione di un accelerometro con puntatore. Cambiano l'interfaccia, mentre la console ha un hardware non di ultima generazione: nasce la Wii e il concetto di family game, di gioco di gruppo. Dal 2006 al 2010 la Wii domina il mercato. A quel punto Microsoft lancia Xbox360, come i gradi dell'esperienza immersiva: l'aggiunta del dispositivo Kinect permette di riconoscere il corpo del giocatore ed i suoi movimenti, che diventano l'interfaccia di gioco. In pratica abbiamo una diversificazione del mercato: la Wii per la famiglia, Xbox a metà strada, Play Station per gli appassionati con alta grafica.
Apriamo tutti insieme la Wii U, la prima console con interfaccia touch e webcam incorporata: anche il videogame comincia a sfruttare la competenza multitasking! Tablet + joystick = coinvolgimento sensoriale e cognitivo. Il prossimo passo è far utilizzare i dispositivi mobili touch come interfaccia di gioco. Come porto a far video giocare chi non lo fa già? Tramite i dispositivi mobili! Alla conquista della popolazione femminile!

Iniziamo a giocare con la Kinetic Xbox 360 al gioco Pixar, dove ognuno di noi sceglie la sua ambientazione: guidi simulando di avere il volante in mano, ma a quanto pare non è così facile non finire fuori strada ;) sei un super eroe in caduta libero, o ancora un personaggio di Toy Story in un'ambientazione fantastica, corri, salti, ti sposti...insomma quello che si chiama un gioco immersivo!

Il laboratorio si chiude con un invito: smettete di trattare i videogiochi con pregiudizio e riflettere meglio sui meccanismi produttivi ed i messaggi contenuti nei giochi.

2 commenti:

  1. Bella esperienza! Davvero... Enrico che qui trovate un altro resconto sulla prima parte assassina ;) http://scaccoalweb.dotblog.it/2012/12/videogiochi-universita.html

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